L'iniziativa del parroco della Santissima Trinità bloccata dal vescovoAnche la Lega insorge contro l'iniziativa di padre Butterini, la Cgil lo difende
Trento, la guerra della moschea. Colletta per la comunità islamica
TRENTO - Il vescovo contro parroco, la Cgil all'attacco della Lega. A Trento esplode la "guerra della moschea". Tutto nasce da una colletta lanciata in chiesa per aiutare la comunità islamica a costruire un edificio di culto. I fedeli della parrocchia della Santissima Trinità, in pochi giorni, avevano raccolto quasi mille euro di offerte per rispondere all'appello lanciato dal pulpito della chiesa da padre Giorgio Butterini. L'intento, donare i soldi raccolti all'imam Aboulkheir Breigheche, impegnato a realizzare un nuovo luogo di culto islamico in città. Un gesto per una Pasqua di dialogo interreligioso, spiega padre Butterini. Ma la colletta, dopo due giorni, è stata bruscamente interrotta dal vescovo Luigi Bressan con parole fin troppo chiare: "Ogni gruppo religioso provveda a se stesso, padre Butterini fermi subito la donazione di quei fondi". Un invito a nozze per la Lega Nord, che da mesi si batte contro la costruzione di quella moschea. Con tanto di petizione da diecimila firme. E che è ritornata alla carica con volantini e gazebo in piazza. Eppure, quando il frate cappuccino aveva annunciato la sua intenzione ai fedeli, nessuno si era mostrato contrario. Anzi, la raccolta si era rivelata più cospicua del solito. Giusto il tempo di raccogliere i fondi, e lasciare a disposizione l'offertorio per ulteriori donazioni, che il vescovo è intervenuto per tentare di bloccare l'iniziativa, accompagnato dalle dure reazioni di alcuni parroci della città. "Ha fatto bene monsignor Bressan a intervenire. Solo se l'Islam cambierà volto, avrà diritto ad un luogo di culto - ha commentato don Pietro Rattin - la carità e il pane sono per l'amor di Dio e non per le moschee, che sono già abbastanza sovvenzionate dall'estero". "Ogni chiesa deve pensare alle proprie spese - ha rincarato don Lino Fronza - perché l'Islam non dipende da Dio". A sostenere invece il frate, il segretario della Cgil del Trentino Ruggero Purin: "Il vescovo, piuttosto che opporsi alle iniziative anti-costituzionali della Lega Nord, preferisce esprimere il suo dissenso nei confronti dell'azione dei padri cappuccini con una motivazione poco ecumenica. Ma non dice che la confessione religiosa cattolica, è sostenuta da denaro pubblico e quindi da risorse di persone non appartenenti alla sua religione". Costernato padre Butterini: "I trentini prima celebrano Chiara Lubich (fondatrice del movimento dei Focolari, ndr) per la sua opera a favore dell'ecumenismo e poi firmano ai gazebo della Lega contro la moschea. Il terrorismo non nasce lì. Dobbiamo essere più saggi, perché la Lega Nord gioca sulle paure antropologiche della gente".
A Trento la moschea esiste da 17 anni senza che siano mai sorti problemi di convivenza. Da tempo però, lo spazio non risponde più alle esigenze dei fedeli musulmani. E ora la comunità islamica vuole acquistare un terreno e costruire. Già raccolti centomila euro. "Più che una moschea - ha spiegato l'imam - il nostro sarà un centro culturale, di incontro, un punto di ascolto e di preghiera per favorire l'integrazione. Niente cupole e minareti. Ci sarà una grande sala per la preghiera, la biblioteca, luoghi per convegni e studio. Si incontreranno le famiglie". Breigheche a giorni incontrerà padre Butterini. "Il suo è stato un gesto dal forte valore simbolico che proviene dal vero trentino, quello della solidarietà e dell'accoglienza". E nonostante il divieto del vescovo, il frate ha annunciato che donerà lo stesso la cifra raccolta per la moschea. (26 marzo 2008)
mercoledì 26 marzo 2008
sabato 8 marzo 2008
...a tutte noi...

è bello essere donne...
sorridiamo quando vorremmo gridare
cantiamo quando vorremmo piangere
piangiamo quando siamo felici
ridiamo quando siamo nervose
lottiamo per quello che vogliamo senza condizioni
spezzettiamo il nostro cuore per un amico
ci accontentiamo di piccole cose!
è il cuore delle donne che fa girare il mondo!
non dimentichiamo mai di quanto siamo incredibili!!
giovedì 6 marzo 2008
una delle tante amare verità di questo mondo...
bene...anzi...male...malissimo...stavolta il mio blog assume un colore grigio....poco fa leggendo la Repubblica questo è quanto è apparso ai miei occhi increduli, o forse un po' stanchi di rendersi conto del fatto che il male è tra noi creature di questa terra così maledettamente strana, dicotomica, devastante e devastata...
perchè anche questo episodio ci aiuti a riflettere!
Parigi, allarme nella banlieue. Sequestro e sevizie per un ebreo
I fatti a Bagneux dove, nel 2006, era stato ucciso Ilan Halimi
PARIGI - Un nuovo caso di sequestro e violenze contro un giovane ebreo ha riportato indietro di due anni la città di Bagneux, nella banlieue di Parigi, dove all'inizio del 2006 era stato ucciso Ilan Halimi, ebreo di 23 anni, tenuto sotto sequestro dalla cosiddetta "gang dei barbari". L'amministrazione comunale e gli investigatori chiedono di non mescolare i due casi, eppure le somiglianze sono tante, e Bagneux è tornata ad essere teatro di un crimine a sfondo antisemita. La vittima è questa volta un giovane di 19 anni, sequestrato e torturato per diverse ore da sei suoi coetanei. Questi, accusandolo del furto di un cellulare e di una telecamera, lo hanno attirato a casa di uno di loro, poi trasferito in un garage, e qui gli hanno fatto subire, per circa nove ore, numerose sevizie soprattutto a sfondo sessuale. Lo hanno attaccato con le manette e lo hanno colpito più volte. Sul suo volto hanno scritto con un pennarello "sporco ebreo" e "sporca checca". Lo hanno in seguito obbligato a ingoiare alcune cicche di sigaretta e a succhiare un preservativo infilato in un bastone. I fatti sono avvenuti lo scorso 22 febbraio, ma se ne è avuta notizia solo ieri sera. Gli aggressori, tra i 17 e i 25 anni - uno dei quali con precedenti giudiziari per violenze - hanno riconosciuto la loro colpevolezza e hanno parlato di "una festa finita male". Ora sono accusati dalla procura della repubblica di Nanterre di "sequestro e atti di torture e barbarie per motivi di religione e orientamento sessuale". E' ancora vivo a Bagneux il ricordo delle violenze subite da Ilan Halimi, sequestrato per quasi un mese e morto per le torture che avevano lasciato i segni sul suo corpo, poi ritrovato nudo, ferito e bruciato. I seviziatori erano allora una banda di giovani balordi il cui presunto capo, Youssuf Fofana - "il cervello dei barbari", come si faceva chiamare - è ancora sotto processo.
Alcune fonti vicine all'indagine escludono ora ogni accostamento con il calvario subito da Halimi. Non si sarebbe di fronte ad una gang organizzata "alla Fofana". Ma la città della banlieue parigina è di nuovo sotto shock, mentre sono arrivate le condanne delle associazioni SOS Razzismo, Licra, Mrap e 'Ni putes ni soumises' che hanno definito questa nuova aggressione un "atto ignobile", "barbaro" e "indegno" per il paese. Nonostante il calo del numero di violenze a sfondo antisemita registrate in Francia, secondo quanto affermato dal Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebree di Francia, l'antisemitismo "è ancora molto presente" nel paese e non bisogna quindi "abbassare la guardia".
(5 marzo 2008)
perchè anche questo episodio ci aiuti a riflettere!
Parigi, allarme nella banlieue. Sequestro e sevizie per un ebreo
I fatti a Bagneux dove, nel 2006, era stato ucciso Ilan Halimi
PARIGI - Un nuovo caso di sequestro e violenze contro un giovane ebreo ha riportato indietro di due anni la città di Bagneux, nella banlieue di Parigi, dove all'inizio del 2006 era stato ucciso Ilan Halimi, ebreo di 23 anni, tenuto sotto sequestro dalla cosiddetta "gang dei barbari". L'amministrazione comunale e gli investigatori chiedono di non mescolare i due casi, eppure le somiglianze sono tante, e Bagneux è tornata ad essere teatro di un crimine a sfondo antisemita. La vittima è questa volta un giovane di 19 anni, sequestrato e torturato per diverse ore da sei suoi coetanei. Questi, accusandolo del furto di un cellulare e di una telecamera, lo hanno attirato a casa di uno di loro, poi trasferito in un garage, e qui gli hanno fatto subire, per circa nove ore, numerose sevizie soprattutto a sfondo sessuale. Lo hanno attaccato con le manette e lo hanno colpito più volte. Sul suo volto hanno scritto con un pennarello "sporco ebreo" e "sporca checca". Lo hanno in seguito obbligato a ingoiare alcune cicche di sigaretta e a succhiare un preservativo infilato in un bastone. I fatti sono avvenuti lo scorso 22 febbraio, ma se ne è avuta notizia solo ieri sera. Gli aggressori, tra i 17 e i 25 anni - uno dei quali con precedenti giudiziari per violenze - hanno riconosciuto la loro colpevolezza e hanno parlato di "una festa finita male". Ora sono accusati dalla procura della repubblica di Nanterre di "sequestro e atti di torture e barbarie per motivi di religione e orientamento sessuale". E' ancora vivo a Bagneux il ricordo delle violenze subite da Ilan Halimi, sequestrato per quasi un mese e morto per le torture che avevano lasciato i segni sul suo corpo, poi ritrovato nudo, ferito e bruciato. I seviziatori erano allora una banda di giovani balordi il cui presunto capo, Youssuf Fofana - "il cervello dei barbari", come si faceva chiamare - è ancora sotto processo.
Alcune fonti vicine all'indagine escludono ora ogni accostamento con il calvario subito da Halimi. Non si sarebbe di fronte ad una gang organizzata "alla Fofana". Ma la città della banlieue parigina è di nuovo sotto shock, mentre sono arrivate le condanne delle associazioni SOS Razzismo, Licra, Mrap e 'Ni putes ni soumises' che hanno definito questa nuova aggressione un "atto ignobile", "barbaro" e "indegno" per il paese. Nonostante il calo del numero di violenze a sfondo antisemita registrate in Francia, secondo quanto affermato dal Consiglio di rappresentanza delle istituzioni ebree di Francia, l'antisemitismo "è ancora molto presente" nel paese e non bisogna quindi "abbassare la guardia".
(5 marzo 2008)
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